Neri come l’inferno, liberi come l’aria

Domani, mercoledì 29 novembre, esce il nuovo libro pubblicato da Puntoacapo Edizioni.

“Neri come l’inferno, liberi come l’aria”, il nuovo libro di Annalisa Bertrand.

Questo non è un romanzo ma un diario di viaggio in Africa, quello fatto da Annalisa per due estati consecutive. Non racconta però di resort di lusso, con confort di ogni genere, spiagge bianchissime e mari ricchi di vita dove fare il bagno o di safari e trekking nei grandi Parchi Naturali. Non racconta neanche di un viaggio culturale sulle tracce di alcune delle più grandi civiltà del passato.
Ma parla dell’Africa, quella più nera, quella dei controsensi, delle grandi ricchezze unite alle grandi povertà. L’Africa dei rifugiati, delle Guerre Civili, delle carestie, delle popolazioni martoriate. L’Africa delle persone e soprattutto l’Africa dei bambini.
Annalisa, per due estati consecutive, al posto di passare le vacanze in qualche resort vicino al mare, si è recata a Mokalì (Congo) nella missione gestita da suor Diomira «che ogni giorno non si nasconde davanti alla bellezza e alla tragedia di una vita spesa per gli ultimi» e che accoglie bambini orfani o bambini di cui la famiglia non vuole, o non riesce, prendersene cura.
Questo libro è il diario di questa esperienza fatta da Annalisa e grazie al quale anche noi facciamo la conoscenza dei bambini della missione «di Evàla, lo scricciolo che si attacca al mio collo. Hotè, ragazzina dall’aspetto di un maschiaccio ma desiderosa di affetto incontrollabile. Shilo, il bambino che mi ha rapito il cuore. Pacifique, che non piange più per il mio essere bianca. Shushuna, con i suoi sorrisi e le sue lacrime, i suoi pimperepette cafu (non si sa bene perché dica così ma fa molto ridere) ci frigge tutti in padella. Enriqui, con i suoi lamenti a sirena. Christian, con la sua compostezza e maturità. Marten, con la sua dolcezza ed intelligenza (spero che non vadano sprecati). Maria Grace, bellissima bambina-mammina, giocosa ma responsabile come una grande. Grace, splendida adolescente, forza e volontà. Leonie, anima adolescente e ribelle. La testardaggine, la fierezza di uno sguardo, lei la mia accoglienza profonda, il mio canto. Jonathan, il bimbo con un mal di pancia perenne, immobile su una panchina per una settimana, con problemi di salute ed un’infinita tenerezza. Justen, il bambino all’apparenza più fragile che ci sia in questa piccola comunità, innervosisce perché chiede sempre qualcosa, una richiesta continua e quotidiana “mi lasci qualcosa…”. È l’unico a chiedere in modo esplicito, un po’ ti snerva ma umanamente capisci anche il suo vuoto esistenziale».
I bambini sono il futuro, per cambiare le cose bisogna partire da loro e come dice Annalisa: «i bambini sono universalmente belli e da salvaguardare come specie protetta».

Parte del ricavato della vendita sara destinato alla missione di Suor Diomira.

Nov 29, 2011 | Postato da nel Senza categoria | Commenti disabilitati su Neri come l’inferno, liberi come l’aria