Delenda Santiago
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Un flusso di ricordi, rabbie ed emozioni scaturiscono durante il pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Mentre cammina o riposa osservando il paesaggio che sta attraversando e vivendo gli incontri più disparati, il protagonista, Ivo, professore di filosofia e storia, libertario e passionale, costruisce una rete tra il reale e l’onirico delle sue esperienze, delle sue origini, delle sue parentele conosciute direttamente o dai racconti degli anziani, di un mondo trapassato e completamente diverso dall’attuale. In un certo senso Ivo rappresenta l’alter ego dello scrittore o, più specificatamente, la predisposizione in qualche modo ignorata o repressa dall’autore, da identificare in Leo, l’amico intimo, tutto di un pezzo e con le idee molto chiare che, regolarmente, quando si confronta con Ivo, si rende conto che, forse, s’è perso qualche pezzo della vita.
È la storia di un viaggio, di un cambiamento continuo. Giorno per giorno impercettibilmente ma costantemente, il viandante si trova diverso, più semplice, essenziale e purificato, non dalla religione bensì dalla catarsi che la solitudine, i pensieri, i ricordi e la fatica gli impongono.
In un certo senso rappresenta il risultato di quanto iniziato 40 anni prima, le cui premesse e motivazioni sono esplicate nel precedente libro “Prove di crescita”.
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